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Kalliwoda, tre Nocturnes Op.186

  1. Larghetto
  2. Adagio con molta espressione
  3. Allegro moderato

 

Johann Wenzel Kalliwoda (1801-66 Jan Vaclav Kalivoda nella forma ceca) è un nome praticamente sconosciuto oggi, tranne forse per i violinisti. Tuttavia, durante la sua vita è stato un compositore, direttore d’orchestra e solista ben noto e molto rispettato.

Kalliwoda compose i suoi meravigliosi Sei Notturni o Pezzi notturni per viola e pianoforte per volere del suo editore C.F. Peters. Terminati nel 1851, vennero però pubblicati solo trent’anni dopo.

Ognuna delle sei composizioni sfrutta appieno le sonorità della viola. La scrittura musicale è eseguita con perizia e la viola, anche nei suoi registri più bassi, può essere facilmente udibile e molto spesso è la linea stessa del pianoforte che ne plasma ed evidenzia il suono.

In particolare, i tre notturni proposti esprimono il cuore dell’Op. 186, regalando all’ascoltatore tutta l’abilità del compositore nel creare atmosfere di romanticismo leggero, dove la tempesta viene mostrata quale punto di passaggio per raggiungere una nuova meta di rinnovata serenità interiore.

https://www.youtube.com/watch?v=RZNth2PW9Gw

https://youtu.be/KQCvDsIi_yQ

https://youtu.be/zRSGZXvtGqA